Italia un territorio ad alto rischio

36 MILIONI DI PERSONE A RISCHIO - Sono i numeri che compaiono in «Terra e sviluppo, decalogo della Terra 2010 - Rapporto sullo stato del territorio italiano», realizzato dal Consiglio dei Geologi (Cng). Da cui risulta che 6 milioni di persone nel nostro Paese vivono in zone a elevato rischio di frane e alluvioni e 30 milioni si trovano in aree a pericolo sismico. In tutto ben 29.500 chilometri quadrati di territorio, sui 301.336 dell’estensione totale dell’Italia, sono a «elevato rischio idrogeologico». Come ha spiegato Pietro Antonio De Paola, presidente Cng, quella che emerge dal rapporto è «un'Italia dal territorio fragile. Le aree a elevata criticità idrogeologica rappresentano l'89% dei Comuni». Con una situazione molto differente però da regione a regione: tra le aree minacciate della prima e quelle dell’ultima c’è infatti una differenza di 3.900 chilometri quadrati.

LA ZONA ROSSA DEI TERREMOTI - Ma il Cng ha elaborato anche una mappa del pericolo sismico. I Comuni del Belpaese inseriti nella zona rossa sono 725 contro i 2.344 nella lista di quelli a rischio medio. Nel primo gruppo risiedono 3 milioni di abitanti e sono presenti 6,3 milioni di edifici e 12,5 milioni di abitazioni. E se per quanto riguarda il rischio idrogeologico la regione più minacciata si trova nel Nord Italia, i terremoti rischiano di falciare delle vite umane soprattutto in alcune regioni del Mezzogiorno, dove si raggiunge un rischio sismico anche del 90%. (Clicca qui per approfondire, Per saperne di più clicca qui )

UN COSTO DA 213 MILIARDI DI EURO - E oltre a causare delle vittime, frane, alluvioni e terremoti sono costati all’Italia 20 volte il valore della Finanziaria 2010. Secondo Cng e Cresme è stata di oltre 213 miliardi di euro la spesa per il dissesto idrogeologico e dei terremoti in Italia dal dopoguerra a oggi. Oltre 27 i miliardi investiti dal 1996 al 2008. Come sottolinea infatti Franco Verrascina della Copagri (la Confederazione dei produttori agricoli), «oltre alla drammaticità dei rischi che gravano su milioni di cittadini non va sottovalutato lo sperpero di risorse per rimediare ai danni avvenuti. Se i terremoti sono impossibili da prevedere, le cause di frane e alluvioni sono evidenti nella quasi totalità dei casi: l'abbandono delle aree rurali limitrofe alle città e l’urbanizzazione di territori agricoli. Già nello scorso giugno il Forum sul dissesto idrogeologico in Italia aveva evidenziato il rischio frane e inondazioni per il 100% dei Comuni in cinque regioni e per l'82% dei Comuni italiani, così come una spesa di oltre un miliardo l'anno da 20 anni a questa parte per riparare disastri annunciati».

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