il "mi piace" di facebook ci spia.. attenzione

Vi piace far sapere cosa state leggendo/guardando/ascoltando in rete a tutti i vostri amici a suon di "mi piace", "share" e social pulsantini vari? State attenti: la vostra privacy potrebbe essere a rischio.
Lo sostiene il Wall Street Journal in un'inchiesta pubblicata qualche giorno fa a firma di Amir Efrati. (Che reputazione hai su Internet? Scoprilo qui)
I social widget, cioè quei pulsanti che vi permettono di condividere i contenuti di una pagina web sui vostri social network preferiti, sarebbero in grado di seguirvi nella navigazione e di comunicare ai vari Facebook, Google, Twitter ecc i siti che avete visitato, la frequenza con cui l'avete fatto e tanti altri dati che magari preferireste rimanessero privati.
La questione è spinosa perché i social network, Facebook in particolare, hanno a disposizione molte informazioni sui loro iscritti: nome e cognome, amicizie, parentele, preferenze musicali ma anche politiche o religiose. E collegandole ai siti che avete visitato potrebbero scoprire molte altre cose: per esempio dove vi piace andare in vacanza, cosa vi piace mangiare, se soffrite di alitosi o se siete interessati a prodotti contro la sudorazione dei piedi. (Vuoi saperne di più sui social network? Ascolta Gian Roberto Casaleggio)
Agghiacciante. Ma qual è il meccanismo che permette questo vero e proprio pedinamento digitale? Il trucco è in un programmino di pochi kb di peso chiamato cookie che i social network inviano al browser dell'utente ogni volta che questo si collega, condivide o fa altre operazioni che prevedono un log-in.
Da quel momento in poi il cookie riconoscerà tutti i siti ai quali l'utente si collega e nei quali è presente il social widget, raccoglierà i dati e li invierà al social network.
Scondo l'autore dell'inchiesta, perché questo meccanismo si metta in moto è sufficiente aver cliccato un "mi piace" o un "condividi" negli ultimi 30 giorni. (Com'era il web 10 anni fa? Vieni a fare un giro nelle vecchie home page)
Ma loro, i social network, cosa dicono? Non negano, ma minimizzano: Facebook e Google sostengono di utilizzare i dati di navigazione raccolti tramite i widget solo per meglio calibrare le pubblicità che vengono mostrate agli utenti. Le aziende spiegano che tutti i dati vengono resi anonimi e non è possibile ricondurli a uno specifico utente.
Facebook in particolare ha dichiarato al Wall Street Jorunal di cancellare tutte le informazioni relative alle sessioni di navigazione degli utenti ogni 90 giorni.
Ma come ci si può difendere da quella che, agli occhi di molti, appare come una vera e propria invasione della privacy? (Sai di avere una faccia... virtuale? Scopri cos'è e come tutelarla)
Per esempio leggendo bene le condizioni di uso relative ai social network che si utilizza, dove tutti questi aspetti sono descritti in modo piuttosto chiaro.
E poi effettuando il log-out dai vari Facebook e Twitter ogni volta che terminiamo una sessione di lavoro. In questo modo il social widget non ci segirà più e la nostra privacy sarà salva.

http://it.notizie.yahoo.com/blog/focus/spiati-dal-mi-piace-095104379.html

Grazie per l'informazione ma sono dell'idea che comunque la nostra privacy non ci sia a prescindere....