fare la valigia è uno stress? ecco il rimedio

Sei pronto per partire ma fare la valigia sta diventando un delirio? Scopri tutti i trucchi per fare i bagagli ammortizzando tempo e spazio...senza impazzire!
Un buon corredo di carte di credito e niente bagaglio. Il sogno proibito di ogni turista in partenza è da sempre quello di non occuparsi affatto di valigie, ma acquistare ciò che serve sul posto. Ma se si appartiene alla categoria dei viaggiatori 'normali' va da sè che non si possa partire senza avere almeno un trolley su cui contare. Al momento di fare la valigia cominciano i problemi: cosa portare? Riusciremo a portare tutto senza far esplodere la valigia?

Eesistono varie scuole di pensiero su come fare il bagaglio perfetto, leggero, ordinato e completo delle cose importanti.

Su internet impazzano i video tutorial per qualsiasi cosa, noi vi proponiamo un video per fare entrare l'impossibile in una valigia piccola...seguito da un ideale 'Bignami del bravo impacchettatore'.
E se il video non bastasse, ricordatevi che per ottenere una valigia perfetta non si deve trascurae nessun dettaglio. La prima mossa è la scelta della valigia.
Quelle morbide sono l’ideale per le trasferte in treno e in auto. Possiamo comprimerle e quasi sagomarle assieme alle altre, ma sopratutto è probabile che saremo sempre noi a maneggiarle. Un precisazione non da poco, considerando la mancanza di delicatezza del servizio bagagli degli aeroporti. Dunque, per i viaggi in aereo, le valigie rigide sono pressoché tassative. Le più utili sono quelle da ottanta centimetri, che garantiscono una buona capacità anche con un peso della struttura entro i quattro chili. Sono grammi importanti, considerando che la compagnie aerea limitano generalmente a venti chili il peso di ogni bagaglio, ammettendone solo uno in classe economy salvo costoso sovrapprezzo. Se poi viaggiate con una low cost, parliamo esclusivamente di bagaglio a mano e l'attenzione deve essere massima.

Dopo aver scelto che tipo di nemico affrontare, la seconda sfida è quella di usare la logica 'salva spazio' e non buttare via neppure un centimetro. Andando per ordine, dovremmo posizionare gonne e pantaloni sul fondo con il lato della cintura contro un bordo della valigia e le 'gambe' che fuoriescono dal lato opposto. Non resta che depositare vestiti , cappotti e giacche, comunque abbottonate con i risvolti verso l'alto. Terzo strato, la maglieria e la biancheria, ben posizionata in modo da formare un piano su cui piegare le gambe dei pantaloni o delle gonne che avevamo lasciato fuori dalla valigia . Se tutti gli incastri sono riusciti , dovremmo avere ordine, ma non certo la sicurezza di avere caricato tutto a bordo.

A seguirci come un vero tutor del bagaglio adesso pensa anche il web, e in modo più razionale di noi. Cosa è veramente utile in viaggio? A cosa non avremmo mai pensato? A dircelo pensa The Universal Packing List, un servizio che fabbrica la nostra lista di oggetti da valigia in modo automatico, in base al paese che vogliamo visitare e a come ci aspettiamo di divertici. Meno stress e più efficienza sono garantiti.
La grafica non è molto accattivante, ma è la funzionalità che ci interessa e basta cliccare su ‘map based version’ per avere a disposizione la mappa cui sui indicare la nostra destinazione. Ci verrà chiesto il periodo del viaggio, le temperature previste, che mezzo di trasporto utilizzeremo e la grandezza del nostro bagaglio, oltre ad un paio di indicazioni essenziali come il sesso e l’età. Dopo aver premuto il pulsante ‘Create packing list’, il gioco è fatto. Si può perfino immaginare la valigia di una star del cinema o di uno sportivo.
Il sito Independent Traveler ha forse un metodo meno creativo ma più pratico. Contiene la lista di migliaia di possibili oggetti da vacanza divisi per categorie. Un ‘check’ e arriva la radiografia della valigia perfetta.

Per divertirsi online con gli amici è meglio invece Packwhiz: grafica moderna, lista degli oggetti ‘molto personalizzabile’ e un tasto per pubblicarla e renderla visibile a tutti o linkarla su facebook. Perchè di certe valigie meglio ridere che vergognarsi.

Silvia Bragalone