Depressione un male oscuro

Scrive Donatella Falaschi da Prato: “Mi chiamo Donatella e sono una mamma di 4 bambine di 3, 5, 7 e 8 anni. Le scrivo perché ho notato che quando i media parlano delle madri che ammazzano i loro figli, aggiungono che soffrivano di depressione o che erano in cura per il troppo stress. Ebbene, sono stufa di leggere o sentire in tv queste cose non vere! La depressione non ti porta a fare del male ai tuoi figli e in tanti casi, oltretutto, ti toglie la forza in maniera incredibile. Persone che compiono gesti così estremi, probabilmente hanno una forma di malattia mentale ben più grave della comune depressione, che ormai è il male del secolo. Parlare in questo modo è una grave offesa verso tutte le donne, le madri e le persone depresse. Io, per esempio, tempo fa mi sono beccata una forte depressione e sono rimasta a letto per diversi giorni, prendendo psicofarmaci per un anno intero. Le mie bambine, per fortuna, non hanno sofferto e capito molto cosa mi stava succedendo, perché ho detto loro che mi era venuta una forte influenza che non mi permetteva di essere molto attiva. Ma, anche se mi viene male solo a scriverlo, le assicuro che l’idea di far loro del male, non mi è mai passato dalla mente. Come madre di 4 meravigliose bambine vivaci , che danno molto da fare ma, scusi l’ironia, assolutamente gestibili (anche da depressa) con una bella sgridata, e come persona che ha provato sulla sua pelle la depressione…mi sento di protestare! Lei cosa ne pensa?” Mi permette di scherzare? Sfido qualsiasi mamma a non entrare in depressione dopo aver sfornato quattro bambine in cinque anni! Anch’io misi al mondo tre figli uno dopo l’altro (adesso hanno trentanove, trentotto e trentasei anni…), ma ero il papà – figura privilegiata rispetto alle povere mamme, nella società maschilista di oggi e, ancor più, di quarant’anni fa. Dicono (a me lo hanno detto) che ci vuole un pizzico di follia, a mettere al mondo figli così, uno dietro l’altro. Pensate però come sarà bello, per la nostra lettrice di Prato, avere quattro figlie coetanee, quando saranno adulte, affiatate, affettuose… Una diga contro i marosi della vita! Oggi, mi diverto molto a seguire la serie “Casalinghe disperate”, la mia preferita è quella mamma di tre indemoniati cuccioli. Scherzi a parte concordo, comunque, sul contenuto della lettera. E segnalo ai lettori la serenità di Donatella: così bisogna affrontare la depressione, con questa luminosa energia. ttp://www.lamescolanza.com/Mister_No/102005/non_si_uccidono_i_figli=6102005.htm